Ci sono persone che non solo vivono la storia di una squadra, ma ne diventano parte integrante, trasformandosi in simboli eterni. Guido Bonzagni, per oltre 40 anni, è stato tutto questo per la Centese Calcio. Non era solo lo speaker dello stadio Bulgarelli (oggi G&G Stadium): era la voce che univa i tifosi, animava le partite e dava vita a un calcio che viveva di passione e comunità.


In un’epoca in cui non c’erano effetti sonori, Guido arrivava con le sue apparecchiature, obsolete ma incredibilmente funzionali, portandosi dietro un pezzo di storia. Con il microfono in mano e il cuore nei colori biancazzurri, annunciava le formazioni e scandiva i momenti salienti, creando un’atmosfera unica. E poi c’erano i suoi ritornelli famosi, su tutti l’intramontabile:


«Confezioni Campanini, veste uomo, donna, bambini», che promuoveva il negozio dell’amico e super tifoso Cesare Govoni, situato in pieno centro, in via Matteotti. Quel negozio era il fulcro della tifoseria centese negli anni ’70 e ’80, e Guido lo celebrava con entusiasmo, rendendolo parte delle domeniche di calcio.


Le sue cronache sono leggenda, come nella storica partita del giugno 1986, quando la Centese conquistò la promozione in C1. Quella giornata vide lo stadio gremito con oltre 4.500 spettatori, tanto che il pubblico trovò spazio sui tetti della piscina e sui balconi dei palazzi di fronte,. Guido, con la sua voce, rese ogni attimo di quella partita indimenticabile.


Non possiamo dimenticare nemmeno i derby infuocati, le sfide contro la SPAL e le partite che trasformavano il Bulgarelli in una bolgia. Guido era lì, al centro di tutto, unendo la gente con il suo tono caldo e coinvolgente, portando la Centese nel cuore di chiunque mettesse piede allo stadio.


Un pensiero collaterale ma doveroso va al suo amatissimo figlio, Massimiliano Bonzagni, tra i fondatori degli Indians Cento, che ha lasciato un segno indelebile nella storia del tifo centese. Anche se Massi non è più con noi, il suo spirito vive ancora tra gli spalti, nei cori e nelle emozioni che il calcio sa regalare.


Oggi, Guido è ancora legato alla Centese, sempre cordiale e vicino alla squadra, ai tifosi e alla comunità. Accompagnato dall’amata moglie Giliola, continua a rappresentare i valori di una passione che non si spegne mai.


Grazie, Guido, per tutto quello che hai fatto. La tua voce, i tuoi ritornelli e il tuo amore per la Centese resteranno per sempre nel cuore di tutti noi.